Francobolli
Regno di Napoli

Il francobollo fin dall’inizio non è stato soltanto un mezzo per affrancare una lettera, ma la dichiarazione del potere di uno Stato. E’ una dichiarazione di proprietà: qui comando io”.

 

(Franco Filanci, USFI)

Presentazione

Il francobollo è un oggetto funzionale a uno scopo, ma può anche essere propaganda vera e propria.

Pasquale Piccirillo, dentista con la passione per la filatelia “antiquariale”, ripercorre – attraverso i francobolli antichi – la Storia del Regno di Napoli, che parte dai Borboni per arrivare alla unificazione del nascente Regno di Italia, guidato dai Savoia.

Nel 1860 Garibaldi era partito da uno scoglio ed era sbarcato in Sicilia, per poi risalire  il Regno dei Borboni, commettendo le violenze proprie di ogni guerra, in nome di un ideale più alto, che le avrebbe legitti mate. Il Generale era entrato a Napoli da trionfatore, mentre il Re si dava alla fuga, ed aveva liberato il popolo dal suo tiranno, restituendogli la libertà.

La  Trinacria rispondeva perfettamente all’obiettivo pratico per cui era stata ideata – dimezzare il costo della distribuzione dei giornali – ma si trascinava dietro le immagini di una storia non più attuale, ormai conclusa, da far dimenticare. Si vedeva l’araldica dei Borbone, una Casa Reale decaduta.

C’era il bisogno di fare informazione e creare opinione, ma una volta tamponata l’emergenza al meglio delle possibilità – riallineate le tariffe del napoletano al regime sardo, con un intervento operativo mirato – il profilo istituzionale doveva riacquistare il suo peso.

Il 6 dicembre 1860 – quando alla dittatura di Garibaldi era subentrata la luogotenenza del Commissario Luigi Carlo Farini – nasceva la Croce di Savoia.

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